Procol Harum – A Whiter Shade of Pale – Con testo e traduzione

Sei mesi fa abbiamo aperto questo blog con My Way che dedicava questa splendida canzone ad una persona che non c’era più. Forse quella persona ha gradito e ci ha messo del suo perchè M&B Music avesse una certa fortuna.

Per questo ho pensato di riascoltarla facendone anche la traduzione.

Narra la leggenda che Keith Reid abbia scelto il titolo per una frase che gli è rimasta impressa mentre era ad una festa, quando sentì qualcuno dire ad una signora “You’ve turned a whiter shade of pale” che più o meno significa “sei di un tono più bianco del pallido

Scritta da Gary Brooker, Keith Reid e Matthew Fisher, pubblicata il 12 maggio 1967, è stata in cima alle classifiche inglesi per 6 settimane, dall’8 giugno 1967. Inserita al 57esimo posto della Rolling Stone 500 Greatest Songs of All Time.

youtube

Il testo completo e la traduzione di A Whiter Shade of Pale

We skipped the light Fandango (ignorammo il leggero fandango)
Turned cartwheels ‘cross the floor (giravamo come monete sul pavimento)
I was feeling kind of seasick (mi sentivo come avessi il mal di mare)
But the crowd called out for more (ma la folla ci chiamava fuori per averne ancora)
The room was humming harder (la stanza ronzava forte)
As the ceiling flew away (come se il soffitto volasse via)
When we called out for another drink (Quando chiedemmo un altro drink)
The waiter brought a tray (Il cameriere portò un vassoio)

And so it was that later (E così più tardi)
As the Miller told his tale (Come il Mugnaio raccontò la sua storia)
That her face, at first just ghostly (che la sua faccia, all’inizio solo pallida)
Turned a whiter shade of pale (divenne di un tono più bianco del pallido)

She said there is no reason (lei disse che non c’era ragione)
And the truth is plain to see (e la verità è semplice da vedere)
But I wandered through my playing cards (ma io vagavo tra le mie carte)
And would not let her be (e non volevo lasciare che lei fosse)
One of sixteen vestal virgins (una delle sedici vergini vestali)
Who were leaving for the coast (che stavano partendo per la costa)
And although my eyes were open (e anche se i miei occhi erano aperti)
They might just as well’ve been closed (potevano essere stai chiusi)

And so it was that later (E così più tardi)
As the Miller told his tale (Come il Mugnaio raccontò la sua storia)
That her face, at first just ghostly (che la sua faccia, all’inizio solo pallida)
Turned a whiter shade of pale (divenne di un tono più bianco del pallido)

And so it was… (e fu così…)

19 risposte

  1. Antonio Prosperi ha detto:

    Le letture di MAX e di Antonio Salis sono illuminanti. Keith Reid penso abbia inserito nella canzone un sacco di citazioni varie e in più il titolo sicuramente è un’espressione idiomatica stante ad indicare ‘sbiancare in volto’, impallidire. Che si voglia interpretare come la separazione dopo un tradimento o la vicenda del Titanic, il pezzo è un capolavoro. Immortale. Meraviglioso. La versione di Mogol e dei Dik Dik comunque sono onorevoli e professionalmente degne di rispetto. D’altra parte è un riconoscimento dell’originale no?

  2. Elianda Cazzorla ha detto:

    Dopo molti interrogativi, ho capito che quando ascolti una canzone non bisogna capire tutto, bisogna lasciarsi andare all’incomprensibile dei suoi versi, lo stesso non -sense che può nutrire la nostra vita… e se proprio proprio è necessario capire ci vorrebbe un’analisi filologica delle citazioni che così decontestualizzate ci infastidiscono e allora ricorrere a traduzioni letterarie e non letterali. Chissà se ne esiste una che metta tutti d’accordo per poter godere della melodia e del contenuto. 🙂

  3. roberto ha detto:

    Se vi piacciono i gruppi inglesi degli anni 60/70, e tutto il prog in particolare, dovreste sapere che è impossibile tradurre letteralmente un testo di una loro canzone. intanto ci sono i significati intrinsechi, i giochi di parole e i rimandi letterari. detto questo va trovato un adattamento. La traduzione del brano in italiano, non ha tenuto conto di tutto questo, ed ha optato per un testo “altro”. non so se sia corretto.
    ma neppure tradurlo letteralmente è corretto: significa trovarsi con un testo privo di significato.
    in ogni testo, anche letterario, ci sono frasi che hanno un significato ben preciso, in lingua, e che con una traduzione letteraria finiscono per non avere più niente: suoni, metrica, significati, rispondenze. Per questo è così difficile tradurre una poesia.
    Poi i PH hanno scritto altri pezzi senza tempo, ad esempio Homburg….

  4. Antonio Salis ha detto:

    Il testo non è incomprensibile, o campato in aria. Keith Reid è un poeta visionario, ma anche molto colto. Ci sono riferimenti e citazioni che bisogna conoscere per capirne il significato,le ‘ruote di carro che girano attarverso il pavimento’sono le lunghe gonne delle donne,e così è chiamato un preciso passo del Fandango. Poi c’è Chausser, con “I racconti del mugnaio” nei racconti di Canterbury, altre citazioni ancora

  5. Umberto ha detto:

    La musica è una melodia sinfonica di Hamond e voce lamentosa che cela in se un testo quasi indecifrabile con un significato arcano,ricco di mistero, una storia oscura, persa nel tempo e nello spazio. All’ascolto del brano quando uscì,ho provato le stesse sensazioni che poi mi hanno dato Musical box e In the Court of Crimson King…. Brani unici irripetibili

  6. silvio ghidori ha detto:

    scusate concordo perfettamente con Elio prof. le opere vanno ascoltate nn ballate…

  7. silvio ghidori ha detto:

    bisogna considerare il contesto in cui è nata la canzone e come la musica veniva costruita e interpretata.come si poteva pensare in quel periodo fare musica su quell’indirizzo ,il rock era costruito su 3 accordi e solo i Bealtes riuscirano a rompere qst muro facendo rock sul giro armonico era inconcepibile fare rock su accordi minori…i procol harum riuscirono addirittura su 1 melodia classica a creare 1 opera indistruggibile ..il testo è perfetto e surreale moderno e impareggiabile e la voce è 1 lamento di 1 persona che sta dando 1 addio ascoltatela bene qst è 1 opera….poi x i dik dik nn sono alla pari sinel timbro ke nell’esecuzione e le parole troppo lineari alla solita composizione all’italiana vorrei dire anno demolito l’opera scusate la mia critica .nn si devono tramutare opere in mostri…

  8. MAX ha detto:

    La canzone è “criptica” fino a un certo punto. Ma nessuno si è accorto che si tratta di una rievocazione della tragedia del Titanic, affondato nel 1912?

  9. Enzo Gandolfo ha detto:

    HO 59 ANNI E “A WHITER SHADE OF PALE” MI HA ACCOMPAGNATO SEMPRE. E’ la canzone della mia vita, è la suoneria del mio cellulare e ho dato disposizioni che venga suonata in chiesa per il mio funerale!

  10. Claudio Morgese ha detto:

    Concordo la traduzione dell’originale ha dei contenuti inattesi, sembra scritta da chi si è appena “fatto”, ma la music è superlativa, leggendaria. Grazie anche ai Dik Dik che hanno creato un testo più adattabile alla romanticissima musica.

  11. roberto ha detto:

    NON E’ UNA CANZONE MA UNA LEGGENDA CHE HA SAPUTO FARMI SOGNARE AD OGNI SUO ASCOLTO E ANCORA OGGI LA SUA MELODIA MI RISCALDA IL CUORE E MI RIMANDA AI TEMPI DELLA GIOVINEZZA. QUANTI RICORDI E QUANTA NOSTALGIA SA PROMUOVERE QUESTA CANZONE.
    IL TESTO ORIGINALE NON E’ MOLTO COMPRENSIBILE, MA QUESTO NULLA TOGLIE ALLA SUA SPLENDIDA MELODIA.
    CERTAMENTE DEGNA DI NOTA LA VERSIONEITALIANA DEI DIK DIK.

  12. Marcello ha detto:

    La versione originale, vocalmente migliore di quella italiana,è stupenda, però il testo francamente è deludente perchè mi sembra del tutto estraneo alla dolcissima melodia.Meglio il testo della versione italiana dei Dik Dik che a mio avviso è più adatto alla struggente melodia della canzone. A Whiter shade of Pale rimane comunque un capolavoro della musica leggera e il migliore “lento” che abbia ascoltato e ballato

  13. marcello ha detto:

    concordo con Rosalba ascoltandola nella versione originale inglese, vocalmente migliore di quella italiana, la melodia è fantastica, però non bisogna leggere la traduzione letterale perchè fa cadere la poesia e francamente è totalmente estranea alla dolcissima e struggente melodia. Come parole molto meglio e più adatta la versione4 italiana dei Dik Dik. Resta comunque un capolavoro della musica leggera. Canzone regina dei “lenti”. Mi auguro che venga ancora apprezzata dai giovanissimi di oggi

  14. Rosalba ha detto:

    Che melodia estasiante !! era la nostra canzone e ci ha accompagnato nei nostri 4 anni di fidanzamento e 40 di matrimonio dandoci sempre la stessa emozione . Leggo adesso il testo originale ,freddo e cerebrale ,come la terra in cui è nato …per me non adatto alla bellezza della melodia . Avrei preferito non conoscerlo.
    La versione italiana dei Dik Dik è senza dubbio ,per me molto più bella :ascoltarla non mi impediva di sognare.

  15. elio prof. ha detto:

    Il testo e’ semplicemente meraviglioso.E’ una poesia ermetica.Cercate di leggerlo con attenzione: la sua bellezza vi si aprira’ man mano che lo andate comprendendo.

    Prof. Elio F.

  16. Luca ha detto:

    E’ vero Giorgio…nessuna traduzione può rendergli giustizia anche se a onor del vero non mi dispiace la cover dei Dik Dik

  17. Marco ha detto:

    da quelle note nacque un grande amore,certo le parole tradotte lasciano un pò di amaro in bocca ma ci consoliamo con la ottima versione italiana.Questo a mio parere è un brano che vivrà nella mente per tantissimi anni ancora ,sarà la magia particolare del suono particolare dell’hammond che ti da quel brivido sulla pelle? A me sì

  18. NeXTWay ha detto:

    Bellissima! E grazie moltissime per averla condivisa con noi. Tuttavia non posso fare a meno di notare qualche piccola imprecisione.
    Le elenco qui sotto e propongo una correzione (non definitiva, ovviamente).

    “To turn cartwheel” significa letteralmente “fare la ruota”.
    Il terzo verso è “avevo un po’ di mal di mare”.
    Il sesto è “mentre il soffitto volava via”.

    Il ritornello si traduce più o meno così: “E così avvenne che più tardi, mentre il mugnaio raccontava la sua storia, il suo volto, dapprima solo smorto, assunse una sfumatura di pallido più bianca”.

    Nella seconda strofa invece, il quarto verso è “e non avrei lasciato che fosse”.

    Ad ogni modo la canzone è mostruosamente criptica anche in Inglese e son certo che qualsiasi traduzione letterale non riuscirà a farle giustizia.

    Grazie ancora per averci dato l’opportunità di riascoltarla,

    Giorgio

  19. Francesco Conti ha detto:

    Canzone regina della mia gioventù. L’edizione originale A Whiter Shade of Pale era musicalmente stupenda. Il testo che finalmente sono riuscito a comprendere una vera delusione. Molto meglio quello di Senza Luce.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *