Intervista a Michele Vezzaro, produttore artistico di Maggie

maggie lovato

Esce un nuovo disco, Acustica, di una giovane cantante vicentina, Maggie. Ne parliamo con il suo produttore artistico, Michele Vezzaro.

Parlaci della storia di questo disco e del significato che ha oggi, con la discografia italiana in forte crisi, produrre un nuovo artista.

Questo disco nasce ben 2 anni e mezzo fa. Avevo deciso di chiudermi in uno studio di registrazione e di “costruire” del materiale sonoro assieme a Maggie, al secolo Margherita Lovato, una giovane e cantante che avevo conosciuto da poco. Lo studio si è trasferito a casa mia e la produzione artistica ha preso subito “una piega” acustica…quasi che l’ambiente ovattato e casalingo influenzasse in qualche modo le scelte sonore. L’incarico, se si puo’ usare questa parola, di produrre il disco ci è stato dato da un’etichetta indipendente di Treviso che poi ha passato tutto il materiale alla Smilax di Firenze. Secondo me in futuro ci sarà una sempre minore produzione di “interi” dischi, di LP per intenderci. E a questo punto, visto che saranno gli ultimi, tanto vale farli bene. Percio’ questo lungo tempo di gestazione, forse inusuale per un disco pop.

Ci sono state collaborazioni esterne?

Si, soprattutto a livello compositivo perche’ il disco alla fin fine l’ho suonato io per intero, a parte le sezioni ritmiche affidate a dei campionamenti. Mi sono avvalso dell’aiuto principalmente di amici (Gianluca la Rosa, Ruggero Pieretti, Danny Milano) ma che secondo me avevano idee molto valide.

Quindi Maggie ha “solo” cantato?

Si, a parte Vita che è un suo pezzo. La verità è che lei non è solo una grande interprete; mentre cantava cambiava, sviluppava, correggeva, modificava le linee melodiche. Siamo partiti da idee precise ma alla fine il risultato era diverso dall’idea originale. Il grande feeling artistico che c’è stato tra noi è stato importantissimo e molto fruttuoso.

E i testi? Chi canta deve sentirli, farli suoi. Non è stato un problema?

La cosa è curiosa. I testi li ho scritti io (a parte Libera che è un’idea di Chiara Tizian) e questo poteva risultare strano visto che tra me e Maggie c’è una differenza d’età notevole (20 anni) e quindi un background di vita e di esperienze apparentemente molto lontano. Ma qui torno a valutare il grande feeling che è intercorso tra noi. Abbiamo parlato molto delle nostre vicissitudini, delle nostre conoscenze, di quello che siamo e che vorremmo essere, dei nostri desideri, delle nostre angoscie (e sono tante…), delle nostre sconfitte. Alla fine ci conoscevamo cosi’ bene che a un certo punto lei mi ha detto una cosa molto importante. Mi ha detto “tu scrivi le cose che io penso, scrivi quello che vorrei scrivere io”. Forte.

Di cosa parlano le canzoni?

Principalmente sono “love songs”, intimiste e personali. Amori persi, amori ritrovati, problemi con il mondo adulto. Niente di rivoluzionario insomma.

In che forma avete pubblicato il disco?

Il disco si trova solo sui portali web, I-Tunes (http://itunes.apple.com/it/album/maggie/id399349026) e simili. E’ essenzialmente un bel disco rilassante, carico di emozione, con una bellissima voce “adagiata” su un letto suoni caldi e piacevoli. Se amate l’hard core statene alla larga insomma. Se dovessi paragonare questo disco a un materiale penserei al legno: naturale, caldo, rassicurante. Con una sua dignità.

Ci sono anche dei pezzi meno tranquilli a dir la verità…

Si, è vero. C’è Venus, una cover di Frankie Avalon degli anni 50 e Night Skin che possono risultare effettivamente degli attacchi cardiaci rispetto la linea diritta del resto del disco.

Esiste un video di Libera, il singolo del disco…

Si, il video esiste ed è stato girato da un giovane regista bolognese molto interessante che si chiama Nicola Piovesan. Lo potete vedere sul myspace di Maggie (http://www.myspace.com/margheritalovato). A proposito…sempre sul myspace di Margherita si possono ascoltare le versioni inglesi del disco, perché in realtà quando abbiamo iniziato la collaborazione io e lei abbiamo cominciato a lavorare con testi in inglese. E i pezzi in questione sono diversissimi da quelli del disco.

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