Morto oggi a Torino Giorgio Faletti

E’ morto oggi, 4 luglio 2014, a Torino, Giorgio Faletti scrittore, attore, cantante, sceneggiatore, pittore, comico oltre che paroliere e compositore. Era nato ad Asti il 25 novembre 1950, aveva 63 anni.

Giorgio Faletti nel 1992 partecipò al Festival di Sanremo in coppia con Orietta Berti con la canzone Rumba di Tango, inserita poi nel suo terzo album Condannato a ridere. Ci tornò nel 1994 con la canzone Signor tenente ispirata alle stragi di Capaci e via D’Amelio, classificandosi al 2º posto e sfiorando per una manciata di voti la vittoria. Si aggiudica però il Premio della critica. La canzone viene poi inserita nell’album Come un cartone animato prodotto da Danilo Amerio e premiato con un disco di platino.

Scrive canzoni anche per Fiordaliso (Mascalzone), due canzoni dell’album Camminando camminando (1996), e tutto l’album Il dito e la luna (1998), entrambi dischi di Angelo Branduardi. E’ sua inoltre Compagna di viaggio, prima traccia di Piccolino, album di Mina pubblicato nel 2011.

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Il testo di Signor tenente

Forse possiamo cambiarla ma è l’unica che c’è
Questa vita di stracci e sorrisi e di mezze parole
Fosse cent’anni o duecento è un attimo che va
Fosse di un attimo appena
Sarebbe come tutti vestiti di vento ad inseguirci nel sole
Tutti aggrappati ad un filo e non sappiamo dove

Minchia signor tenente che siamo usciti dalla centrale
Ed in costante contatto radio
Abbiamo preso la provinciale
Ed al chilometro 41 presso la casa cantoniera
Nascosto bene la nostra auto c’asse vedesse che non c’era
E abbiam montato l’autovelox e fatto multe senza pietà
A chi passava sopra i 50 fossero pure i 50 di età
E preso uno senza patente

Minchia signor tenente faceva un caldo che se bruciava
La provinciale sembrava un forno
C’era l’asfalto che tremolava e che sbiadivo tutto lo sfondo
Ed è così tutti sudati che abbiam saputo di quel fattaccio
Di quei ragazzi morti ammazzati
Gettati in aria come uno straccio caduti a terra come persone
Che han fatto a pezzi con l’esplosivo
Che se non serve per cose buone
Può diventar così cattivo che dopo quasi non resta niente

Minchia signor tenente e siamo qui con queste divise
Che tante volte ci vanno strette
Specie da quando sono derise da un umorismo di barzellette
E siamo stanchi di sopportare quel che succede in questo paese
Dove ci tocca farci ammazzare per poco più di un milione al mese
E c’è una cosa qui nella gola, una che proprio non ci va giù
E farla scendere è una parola, se chi ci ammazza prende di più
Di quel che prende la brava gente

Minchia signor tenente lo so che parlo col comandante
Ma quanto tempo dovrà passare che a star seduto su una volante
La voce in radio ci fa tremare, che di coraggio ne abbiamo tanto
Ma qui diventa sempre più dura quanto ci tocca fare i conti
Con il coraggio della paura, e questo è quel che succede adesso
Che poi se c’è una chiamata urgente se prende su e ci si va lo stesso
E scusi tanto se non è niente

Minchia signor tenente per cui se pensa che c’ho vent’anni
Credo che proprio non mi dà torto
Se riesce a mettersi nei miei panni magari non mi farà rapporto
E glielo dico sinceramente
Minchia signor tenente

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