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Sotto la Luna – Marlene Kuntz – Con testo

marlene_kuntz_sotto_la_luna_cover_png.E’ in radio dal 22 agosto Sotto la Luna, il primo singolo estratto da Pansonica progetto speciale che vuole celebrare il 20esimo anniversario dall’uscita di Catartica, l’album dei Marlene Kuntz pubblicato nel 1994.

“Sotto la luna” è uno dei brani che il gruppo era solito suonare in sala prove nel periodo fra Catartica e il loro secondo disco, Il vile, ma che non sono mai stati incisi e che vedono la loro prima pubblicazione con questo album. L’idea è proprio quella di celebrare una ricorrenza così significativa attraverso canzoni inedite che rappresentano l’essenza e il mood di quella fase artistica.

Sotto la luna è un uomo alle prese con lo sbandamento della fine di un amore. La sua donna lo ha lasciato e vaga per la notte sperando nel conforto di un amico (immaginario?) con cui potersi sfogare, vaneggiando di poter far tornare indietro il tempo a quegli istanti della notte precedente, in cui il disastro si stava per compiere, per fermarlo e modificarne l’esito.

Il testo di Sotto la Luna – link per il download su iTunes

Ehi ehi vuoi darmi vita sotto la luna?
ehi amico vuoi parlare con me?
ho una pena a cui dare miglior fortuna
io giuro vivo solo di lei

Ehi ehi vuoi darmi vita sotto la luna?
ho bisogno di parlare di me!
sei la valle che si riempie della mia piena
la quiete che poi perderò, la quiete che poi perderò

Ho pianto fiumi d’amore l’alba era già un fiore
ho rimorchiato dolore dentro di cui
da morire

Sua maestà non mi vuole più, non mi desidera
chiederò al sole di dissipare la sua vanità
luna la via ventura in mano ai compari tuoi
più distanti di una notte fa che mi riporterai
per conto della mia fedeltà

Vorrei tornare a quegli istanti fatali e terribili
per rimediare a quel finale che so irreparabile
Freddo e gelo sul mio trapasso gorgeggiano
freddo e gelo sul mio collasso festeggiano

Oh lei è chiave di paradiso e l’ho perduta
e piango fiumi d’amore l’alba è oramai un fiore

Sua maestà non mi vuole più, non mi desidera
chiederò al sole di dissipare la sua vanità
luna la via ventura in mano ai compari tuoi
più distanti di una notte fa che mi riporterai
per conto della mia fedeltà


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