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China Town – Caparezza – Audio e testo del singolo

Dopo Cover, Non me lo posso permettere e Teste di Modì, China Town è il quarto singolo estratto da Museica, concept album di Caparezza pubblicato il 22 aprile 2014.

Il brano, in radio a partire dal 29 agosto, come tutti quelli dell’album trae ispirazione da un’opera d’arte, da Quadrato nero, dipinto del 1915 dell’artista russo Kazimir Severinovič Malevič, pittore russo del XX secolo, pioniere dell’astrattismo geometrico e delle avanguardie russe.

Il testo di China Town – in download su iTunes

Non è la fede che ha cambiato la mia vita
ma l’inchiostro che guida le mie dita, la mia mano, il polso
ancora mi scrivo addosso amore corrisposto
scoppiato di colpo come quando “Corri Boston!”

Non è la droga a darmi la pelle d’oca ma
pensare a Mozart in mano la penna d’oca là
sullo scrittoio a disegnare quella nota Fa
la storia senza disco nè video nè social

Valium e prozac non mi calmano datemi un calamo
o qualche penna su cui stampano il nome di un farmaco
solo l’inchiostro cavalca il mio stato d’animo
chiamalo Ippotalamo, lo immagino magico tipo Dynamo

Altro che Freud, un foglio bianco
per volare alto lo marchio come le ali di un albatros
per la città della China mi metto in viaggio, da bravo
pellegrinaggio ma non a Santiago, vado a China Town

Vado dagli Appennini alle Ande
nello zaino i miei pennini e le carte
dormo nella tenda come uno scout
scrivo appunti in un diario senza web lay-out

China Town

Il luogo non è molto distante,
l’inchiostro scorre al posto del sangue,
basta una penna e rido come fa un clown,
a volte la felicità costa meno di un pound.

China Town, il mio Gange, la mia terra santa, la mia Mecca.
il prodigio che da voce a chi non parla, a chi balbetta
una landa lontana come un amico di penna
dove torniamo bambini come in un libro di Pennac

Lì si coltiva la pazienza degli amanuensi
l’inchiostro sa quante frasi nascondono i silenzi
d’un tratto esplode come un crepitio di mortaretti
come i martelletti della olivetti di Montanelli

Le canne a punta cariche di nero fumo, il vizio
di chi stende il papiro come uno scriba egizio
questo pezzo lo scrivo ma parla chiaro
nell’inchiostro mi confondo tipo caccia al calamaro

Sono Colombo in pena, che se la rema
nell’attesa di un attracco nella rena salto la cena
scende la sera, penna a sfera sulla pergamena
ma, non vado per l’America sono diretto a China Town

Vado dagli Appennini alle Ande
nello zaino i miei pennini e le carte
dormo nella tenda come uno scout
scrivo appunti in un diario senza web lay-out

China Town

Il luogo non è molto distante
l’inchiostro scorre al posto del sangue
basta una penna e rido come fa un clown
a volte la felicità costa meno di un pound

È con l’inchiostro che ho composto ogni mio testo
ho dato un nuovo volto a questi capelli da Billy Preston
il prossimo concerto spero che arrivi presto
entro sudato nel furgone osservo il palco spento

Lo lascio lì dov’è, dal finestrino il film è surreale
da Luis Borruel, arrivo in Hotel e
la stanza si accende, è quasi mattino
c’è sempre una penna sul comodino

China Town

Il luogo non è molto distante
l’inchiostro scorre al posto del sangue
basta una penna e rido come fa un clown
a volte la felicità costa meno di un pound


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