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C’è da fare, Kessisoglu and friends per Genova, Con Testo

In radio, su tutte le piattaforme digitali, nei punti vendita La Feltrinelli e su ibs.it dal 22 febbraio 2019, C’è da fare è una canzone scritta da Paolo Kessisoglu e incisa insieme a Annalisa, Arisa, Boosta, Fiorella Mannoia, Gianni Morandi, Gino Paoli, Giorgia, Giuliano Sangiorgi, Ivano Fossati, Izi, J–Ax, Joan Thiele, Lo Stato Sociale, Luca Carboni, Malika Ayane, Mario Biondi, Massimo Ranieri, Mauro Pagani, Max Gazze’, Nek, Nina Zilli, Nitro, Raphael Gualazzi, Ron e Simona Molinari.

Spiega Paolo Kessisoglu: C’è da fare è nato dalla pancia, dal ventre, anche se mio e non quello di una donna, e per questo è come un figlio. Lo è stato nel periodo di gestazione circondato dall’affetto di tutti quelli che gli hanno voluto bene: i 25 cantanti che hanno donato la loro arte, i collaboratori che lo hanno seguito con dedizione e continua ad esserlo anche dopo la sua nascita ufficiale attraverso le cure e l’amore doverosi per sostenerlo e farlo crescere sano e forte.
Il giorno del crollo del ponte Morandi mi trovavo lontano negli Stati Uniti e non potendo fare nulla, trovato un pianoforte in una libreria di San Francisco, mi sono seduto e ho scritto questa canzone per Genova di getto. Le note scivolavano giù dalle mie dita senza fatica, erano l’espressione della mia incredulità e del mio sgomento. Tornato in Italia ho ripreso quelle note che mi erano rimaste dentro e ho scritto il testo. Ne è nata una canzone d’amore per la mia città, uno stimolo a non mollare, a non chiudersi ma ad aprirsi chiedendo aiuto in un momento difficile. L’Associazione “Occupy Albaro” che gestirà i proventi, in accordo con Regione Liguria e Comune di Genova, ha intenzione di creare un progetto mirato alla riqualificazione sociale e sportiva della Valpolcevera, ovvero a favore della cittadinanza che ha subito, e nel prossimo futuro dovrà subire, i maggiori disagi dovuti al crollo del Ponte.
Adesso tocca alla gente, tutti possono far parte di questo progetto comprando la canzone e sono sicuro che saranno numerosi.
Grazie a tutti quelli che vorranno partecipare, a tutti quelli che pensano che si possa fare qualcosa per cambiare, a tutti quelli che pensano: “C’è da fare”.

Il progetto artistico è stato prodotto grazie allo storico marchio genovese Oro Saiwa, e tutti i proventi saranno devoluti all’associazione Occupy Albaro che in accordo con Regione Liguria e Comune di Genova, è stato concordato destinerà i proventi raccolti ad un progetto mirato alla riqualificazione territoriale e alla migliore vivibilità della Valpolcevera, ovvero a favore della cittadinanza che ha subito (e nel prossimo futuro dovrà subire), i maggiori disagi dovuti al crollo del Ponte.

PER FARE UNA DONAZIONE CON BONIFICO BANCARIO: IBAN: IT79 A02008 01423 000 105496385 – Intestazione conto: OCCUPY ALBARO – Causale: CEDAFARE

Il testo di C’è da fare

Genova città da capire
Genova aria da bere
Genova nuvole e sale
e vento a imperversare

Genova da perder la via
solo vicoli e nicchie
che alla fine dei Giovi
ci si stappa le orecchie

Quando finite le curve
finalmente si schiaccia il pedale
con il buio negli occhi
all’improvviso c’è il mare
è una luce che esplode
non la riesci a guardare

Poi ti affacci sul porto
dalla sopraelevata
elevata di poco
che sfrega i palazzi

Qui si guida un po’ storti
perché si guarda il mare
è come far geometria
se in TV c’è il mondiale

Genova è grigia
non ti sorride
è lontana, è interrotta
è il Bisagno
è troppo corta la pista
è un rumore continuo
a noi piace cosi
lo chiamiamo mugugno

E allora vieni qui
togliti quel muso
e fatti abbracciare
sto vento freddo che soffia
ti voglio scaldare
sei sempre la stessa
ma se stavi male
me lo potevi dire
ma adesso basta parlare
c’è da fare

Sei respiro di onde
marea di commerci
sei natura che bussa
dai caruggi del centro

Sei l’insegna dei posti
che a distanza ritrovi
sei città che non cambia
come i veri orgogliosi

C’è una cosa che mi manca
come l’aria, come il cielo in una stanza
e allora vorrei fermare
chi urla, chi viaggia
per sentire solamente
il rumore del mare

E allora vieni qui
togliti quel muso
e fatti abbracciare
sto vento freddo che soffia
ti voglio scaldare
sei sempre la stessa
ma se stavi male
me lo potevi dire
ma adesso basta parlare
c’è da fare


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