Pochi giorni – Daniele Silvestri e Diodato – Con Testo e Significato

In radio da venerdì 24 giugno 2016, Pochi giorni è il terzo singolo estratto da Acrobati, ottavo album in studio di Daniele Silvestri, pubblicato il 26 febbraio 2016.

Racconta Daniele: Il tempo è relativo e chi non sa stare da solo non lo sa far passare. Soprattutto quando è acceso dalla passione, o – peggio – dalla gelosia. Pochi giorni allora possono sembrare un’eternità… e viceversa. Un unico giro di accordi dall’inizio alla fine, nel pezzo apparentemente più semplice e solare del disco, che in realtà è quello che vede coinvolti più musicisti in assoluto. Anche se non sembra. Il lusso di avere dei cori cantati da Diodato, e dei fiati suonati da Roy Paci e Mauro Ottolini, per un brano venuto di getto e suonato ridendo, che tra la mia scrittura iniziale, la registrazione e poi la realizzazione finale, ha richiesto – ci credereste? – giusto giusto pochi giorni. 😉 ”.

copertina disco

Il testo di Pochi giorni – in download su iTunes

Amore mio lo so che sono solo pochi giorni
Però mi manchi da morire
Non te lo dirò mai ma fino a che non torni
Io rischio di impazzire
Cassa, ye
E basso

E se non te lo scrivo adesso in un messaggio
Magari con più stile
È solo per non dartelo questo vantaggio
E per non essere, per non essere puerile

Non so se ti sei accorta che iniziava Maggio
intanto terminava Aprile, terminava Aprile, terminava Aprile
Momenti delicati e di passaggio
come questo che fra l’altro
È pure un anno bisestile
È un anno bisestile

Ma tu non preoccuparti dai
Non preoccuparti proprio mai
No tu non preoccuparti dai
Continua a fare ciò che fai
No tu non preoccuparti dai
Non preoccuparti proprio mai
Continua a fare ciò che fai
Continua pure

È tipico di te che ti fidi di me
Che non mi fido quando dici che ti fidi di me
E ci rimugino
È proprio tipico
È tipico di me che non mi fido di te
Che invece dici che ti fidi di me
E che vorresti ci fidassimo
Ma è qui che casca l’asino

Però non preoccuparti dai che mi farò coraggio
Domani provo a uscire
Non voglio certamente rovinarti questo viaggio che però
Dovrà finire prima o poi
Dovrà finire e non finisce mai
Dovrà finire e non finisce mai
Non torni mai tu non ritorni mai
Non torni mai cosa ca**o fai

È il minimo che se dipendeva da me
Manco per sogno rimanevo solo senza di te
Infatti rosico
Come un facocero
Mi irrito perché chiedi poco di me
Che invece fingo e minimizzo con te
Che mi confondi con un monaco
Ma mica basta, l’abito

Ma sono solo pochi giorni
sono solo pochi giorni, solo

È tipico di te che ti fidi di me
Che non mi fido quando dici che ti fidi di me
E ci rimugino
È proprio tipico
È tipico di me che non mi fido di te
Che invece dici che ti fidi di me
E che vorresti ci fidassimo
Ma è qui che casca
Ma è qui che casca
L’asino

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