Francesco Renga, Nek – L’infinito più o meno – Testo e Significato

Pubblicata venerdì 10 marzo 2023, L’infinito più o meno è una canzone frutto della collazione tra Nek Filippo Neviani e Francesco Renga. Il brano, scritto da Edwyn Roberts, Cheope, Gianluigi Fazio, Alex “Raige” Vella e prodotto da Enrico Brun, Marco Paganelli, anticipa il nuovo progetto discografico condiviso, ed è disponibile su epic.lnk.to/linfinitopiuomeno.

Francesco Renga, Nek - L'infinito più o meno - Testo e Significato

Il significato di L’infinito più o meno

Un brano emozionante e profondo che affronta il tema della paternità in tutte le sue sfumature e in cui Renga e Nek lasciano il posto a Francesco e Filippo.

Il testo di L’infinito più o meno

Ho imparato a far sentire la mia voce anche in mezzo al rumore
A raccontare un universo con le mie di parole
Anche stando in silenzio a pronunciare il tuo nome

E perdonare tutte le paure, accettare le sfide
E cercare un nuovo inizio dentro a una fine
Vedere il colore delle rose anche dentro le spine

Tu mi hai indicato stelle con la mano
come se fosse una strada che non conoscevo
La notte vista da un treno, un terremoto leggero
Così forte che tremo ma che lo amo se con te

Io posso avere il cielonon mi accontento di meno
Io e te che siamo tutto il cielo, un volo infinito più o meno, più o meno

Ho imparato a perdermi dentro ai miei passi per poi ritrovarmi
Per accettarmi negli sbagli, fare aquiloni con gli stracci
E inventarmi dei sogni ogni volta che parli
E comunque poi lasciarli andare, superare il confine
Di quell’ansia che non passa ma si fa sottile
Puoi sentire il profumo delle rose anche dentro le spine

Tu mi hai indicato stelle con la mano
come se fosse una strada che non conoscevo
La notte vista da un treno, un terremoto leggero
Così forte che tremo ma che lo amo se con te

Io posso avere il cielo, non mi accontento di meno
Io e te che siamo tutto il cielo, un volo infinito più o meno

E più cammino di continuo per il mondo più mi accorgo
Il mio profilo del futuro somiglia a te, terra bruciata mai coltivata
Dov’eri prima ma dove sei stata? dov’eri prima ma dove sei stata?

Tu mi hai indicato stelle con la mano
Come se fosse una strada che non conoscevo
La notte vista da un treno, un terremoto leggero
Così forte che tremo ma che lo amo se con te

Io posso avere il cielo, non mi accontento di meno
Io e te che siamo tutto il cielo, un volo infinito più o meno
Più o meno