Fabri Fibra, Joan Thiele – Milano Baby – Testo e Significato

Milano Baby è una canzone di Fabri Fibra estratta da Mentre Los Angeles Brucia, undicesimo disco in studio del rapper pubblicato il 20 giugno 2025 in formato digitale e su CD. Il brano vede la collaborazione di Joan Thiele.

Fabri Fibra, Joan Thiele - Milano Baby - Testo e Significato

Significato e temi principali

1. La disillusione della vita urbana

Il brano mette a fuoco una Milano reale e complessa, lontana dalle cartoline patinate. È una città che offre opportunità, ma nasconde anche fragilità, quotidianità opprimente e una profonda disconnessione emotiva. Si parla di silenzi nei locali affollati, di ritorni a casa carichi di vuoto, di relazioni che iniziano e finiscono senza una motivazione evidente.

2. Contrastanti sensazioni ed emozioni

C’è un gioco di contrasti: tra luci e vacuità, movida e malinconia, successo e disorientamento. Fabri Fibra incarna questo dualismo con un linguaggio che alterna cronaca urbana a sentimenti personali, rivelando una fragilità rara nella sua discografia.

3. Il tocco emotivo di Joan Thiele

La voce eterea di Joan Thiele amplifica l’impatto emotivo del brano. La sua performance è descritta come “voce dell’anima della città” o possibile espressione di chi cerca un proprio posto in un contesto così complesso.
Racconta un dialogo sonoro tra due sensibilità artistiche diverse, che si incontrano nella fragilità e nell’umanità della Milano contemporanea.

4. Il contesto sonoro e l’atmosfera

La produzione, definita come sofisticata e futurista, con beat freschi, synth notturni e atmosfera estiva, crea uno scenario sonoro quasi cinematografico. Il pezzo “non urla, sussurra”, raggiungendo l’ascoltatore con delicatezza

Ascolta la canzone e guarda il video

Un Official Visual Video è disponibile sul canale youtube di Fabri Fibra. L’album Mentre Los Angeles Brucia è disponibile su tutte le piattaforme di streaming online.

Il testo completo di Milano Baby

Il tuo cuore è l’Area C, dimmi dove parcheggiare
Se mi mandi via da qui, testacoda in tangenziale
Questa vita non è un film, è una serie criminale
Dove tu cancelli i link e poi butti via la chiave

Scrivo quando sono giù, mi messaggi e dici, “Sali”
Sotto un cielo che è Bluetooth, tutti pensano agli affari
Per te firmerei cambiali, vuoi cambiarti, vuoi vantarti
Con tutti quei pour parler abbiamo fatto note come i cantanti

Siamo andati da mille parti, siamo sopravvissuti ai party
Non capisco chi c’ho davanti se mi dici, “Sei uno tra i tanti”
E ora siamo nei piani alti, una vista che toglie il fiato
Mentre guardo che muovi i fianchi, manderei questo film da capo

Ma quanti sogni che mi fai fare
Ma non mi lasci mai lucida
Dimmelo tu cos’ho
Ma che ci sono venuta a fare?
Dovevo andarmene subito
Dimmelo tu

Che cos’ho, che non riesco a parlare?
Milano, baby, che mi vuoi ammazzare
Milano, baby, ma quante zanzare
Non mi porti mai al mare
Che cosa vuoi da me?

Mi togli il respiro, sembriamo a San Siro
Fammi fare un tiro
Non prendermi in giro, mi piaci un casino
Mi gioco tutto come al casinò
No, ma non devi dirmi di no
E insieme noi siamo un’unica pasta
Siamo la frase che si incastra
Mi piaci con i pantaloni a vita bassa

Il tempo passa e mi fa agitare
E tu sei la mia clessidra
Ora però mi devi abbracciare, io poi ti stringo la vita
Fino all’ultima riga, l’ultima sillaba
L’ultima canzone mai scritta
Finché non parte la sigla
Mago Silvan e la magia sia finita

Ma quanti sogni che mi fai fare
Ma non mi lasci mai lucida
Dimmelo tu cos’ho
Ma che ci sono venuta a fare?
Dovevo andarmene subito
Dimmelo tu

Che cos’ho, che non riesco a parlare?
Milano, baby, che mi vuoi ammazzare
Milano, baby, ma quante zanzare
Non mi porti mai al mare
Che cosa vuoi da me?

Che cosa vuoi da me? Che cosa vuoi da me? Che cosa vuoi da me?
Che cosa vuoi da me? Che cosa vuoi da me? Che cosa vuoi da me?